Mappe mentali

MAPPE MENTALI per lo studio

La Mappa Mentale è uno strumento grafico volto a facilitare la raccolta e la memorizzazione di diverse informazioni. Per la sua efficacia e semplicità è molto utile anche nello studio, così come per articolare una presentazione di lavoro, ecc…


(Fig. 1. Esempio di mappa. Al centro il titolo del tema che si vuole apprendere)

Nasce dall’idea di Tony Buzar psicologo Americano incuriosito dall’idea di poter migliorare l’uso del suo cervello. Buzar quando era studente si accorse che non esisteva un libro o una pubblicazione che insegnava come “usare” con maggior profitto le capacità del cervello. Incuriosito di questo incominciò a studiare libri di medicina comprendendo che il cervello acquisisce informazioni attraverso dei canali sensoriali: vista, udito, tatto, gusto, posizione del corpo nello spazio. Tra i diversi canali, quello che sembrava influire maggiormente sui processi di memoria risultava essere soprattutto il canale visivo! Ciò è valido per la maggior parte delle persone, soprattutto per quelle che come noi vivono nei paesi occidentali dove vi è un maggiore stimolazione di questo canale sensoriale attraverso l’uso ad esempio della tv, nonché di tutti i prodotti pubblicitari: cartelli, insegne, copertine...

Bene! Prima però di spiegare nel dettaglio come si costruisce e si usa una MM, è già utile dire che una mappa generalmente si costruisce su di un foglio A4 o A3 girato in orizzontale per meglio utilizzare lo spazio a disposizione, dove al centro si disegna un piccolo “cerchio” con scritto al suo interno il titolo dell’argomento che si vuole studiare (vedi fig.1 in alto). A partire poi dall’alto in senso orario si costruiscono via via dei rami che rappresentano gli argomenti principali. Da ciascun ramo principale poi si articolano altri sotto rami che rappresentano le parole chiave che si ritiene importante ricordare. Se ad esempio volessi fare la mappa mentale di un libro, al centro scriverei il titolo, successivamente i rami principali disegnati in senso orario sarebbero i capitoli del mio libro, e i sottorami di ciascun ramo i concetti importanti di quel capitolo (sempre fig.1)

In questo modo è possibile avere su di un singolo foglio una sintesi logica e ragionata dell’intero libro. Una visione a colpo d’occhio dei concetti principali e della loro logica articolazione. Come abbiamo detto prima però la mente funziona per immagini!!! Quindi è indispensabile per facilitare la fase di memorizzazione a lungo termine, che accanto ad ogni parola chiave vi sia una rappresentazione figurata di quel concetto. Ovvero un disegno che a ME ricordi quella parola!

Ad esempio se voglio ricordare la parola ascolto, per ME un simbolo che può rappresentarla è quella di un orecchio!!! Quindi accanto al ramo ascolto disegnerò il profilo di un orecchio. Importante nel disegno che faccio l’uso dei colori. I colori aumentano la capacità di ritenzione dell’informazione. Tutti gli elementi di una mappa devono quindi essere ricchi di immagini fantasiose e colorate, in quanto rendono non solo gradevole la rappresentazione, ma stimolano anche l’emisfero cerebrale destro la cui funzione è quella di supportare la creatività, la fantasia, l’intuizione. Così facendo il cervello risulta funzionare in tutta la sua potenzialità migliorando il ricordo.

Quindi: esiste un centro che è il mio punto di partenza (argomento che voglio apprendere) e successivamente dei concetti che in modo radiale (tipo i raggi della bicicletta) si articolano a partire dal centro in senso orario.

Importante è differenziare le Mappe Mentali dalle Mappe Concettuali come quella qui sotto, che si differenzia per l’utilizzo gerarchico delle informazioni e l’assenza di immagini.

(Fig. 2. Esempio di mappa concettuale)


Costruzione di una Mappa:

-Titolo al centro del foglio


-Da 4 a 7 rami principali che si irradiano dal centro: idee ordine di base


­Ad ogni ramo corrisponde una parola o concetto che rappresenta le categorie o le aree più importanti del tema centrale: ascolto, empatia, ecc

­Importante inserire accanto ad ogni parola sui rami una figura/disegno che possa per ME rappresentarla. Ad esempio accanto alla parola ascolto potrei disegnare un orecchio! E così via. La memoria infatti è fotografica, ricorda con facilità i simboli piuttosto che le parole.

­Successivamente accanto al ramo ascolto (che potrebbe essere il capitolo del mio libro) inserisco ulteriori sottoramificazioni che mi rappresentano di quel capitolo i concetti principali.


­Più immagini riesco a inserire nel complesso della mappa, maggiore sarà la probabilità dando un solo uno sguardo al foglio, di ricordare un discorso anche articolato e complesso.

­La mappa non dovrà avere scarabocchi, e l’uso dello stampatello risulta più efficace rispetto al corsivo.

Mappa ultimata:

Inizia a questo punto la fase di memorizzazione in cui con stupore e divertimento sarà possibile saggiare l’efficacia di questo strumento. Con la mappa davanti, si potrà ripercorrere la logicità dell’argomento da studiare, passando dal primo ramo in alto con i relativi simboli/disegni e poi tutti gli altri. Ciò permette di avere una sequenza nel materiale che devo esporre, ad esempio in una interrogazione, in un convegno, o in un discorso di lavoro. Un suggerimento utile è quello di concentrarsi su di un ramo per volta, portando attenzione sui simboli prima e chiudendo gli occhi poi per qualche istante provando a porsi le seguenti domande: sul primo ramo in alto c’è…. (un orecchio = ascolto), accanto a lui c’è… così facendo subito dopo aprendo gli occhi si sarà in grado di commentare senza ostacoli il primo capitolo riassunto sinteticamente sul primo ramo!

Così anche per gli altri rami, alternando a metà mappa un ripasso generale della prima parte.

Se la fase di costruzione della mappa può sembrare lunga, in realtà farà risparmiare molto la fase di ricordo, dando molta soddisfazione nello scoprire come le informazioni così organizzate siano facilmente recuperabili anche a distanza di tempo.

Provate ora con un primo semplice brano….e ne scoprirete i prodigiosi effetti :-D Buon lavoro…

Massimiliano Massaro