Le barriere comunicative: I personaggi-barriera

Le barriere comunicative: I personaggi-barriera

Le barriere sono specifiche azioni, o comportamenti-comunicazione che –spesso in modo
sottile e non vistoso- impediscono l’intimità, l’amicizia e la fiducia reciproca.
Le barriere possibili sono molto numerose. Per ragioni didattiche, è bene riunirle in alcuni
raggruppamenti fondamentali, facili da apprendere, riconoscere e quindi disattivare.
I personaggi-barriera più importanti sono:

Il Bastian contrario
Contraddice, controbatte è polemico, cerca il disaccordo. Spesso la sua aggressività è
coperta da razionalizzazioni. Con lui ci si sente respinti e rifiutati. Espressioni tipiche: “No”,
“Non è così”, “Non sono d’accordo”, “Si, ma”, “Però”. Guadagni: avere ragione,
dominare l’altro, sminuirlo.

Lo Scettico
È più raffinato del Bastian contrario, non si espone in modo diretto ma solleva dubbi
continui su ciò che sostiene l’interlocutore. Mostra diffidenza e incredulità. Anche lui in
modo più lieve non dà valore al punto di vista e ai sentimenti dell’altro. Espressioni tipiche:
“Ma, non saprei”, “Non credo”, “Si, ma…”, “Come fai a dirlo”, “Mi sembra strano”,”Chi te
lo ha detto”. Guadagni: sottrarre energia all’altro, sminuirlo.

Il Sospettoso
Se lo scettico pensa che l’altro abbia torto, il sospettoso invece crede nella sua malafede!
Il suo atteggiamento di fondo è la diffidenza e il sospetto. Espressioni tipiche: “Dove vuoi
andare a parare?”, “Chi credi di infinocchiare?”, “Ma”,“Non ti credo”. Guadagni:
controllare l’altro, e soprattutto cercare di smascherarlo e punirlo per la sua malafede.

Il Professore
È l’unico davvero informato, è l’unico attendibile, è pignolo e saccente. Gli altri sono
imprecisi. Deve sempre insegnare e spiegare. Espressioni tipiche: “Le cose stanno così e
così”, “Ora ti spiego”, “Ti faccio capire io”. Guadagni: farsi grande, attirare l’attenzione,
rimpicciolire l’altro.

Lo Psicologo
Fa la lettura della mente, ovvero spiega interpreta sentimenti, motivazioni
dell’interlocutore (se hai detto così, significa che…). Elargisce consigli e regole di
comportamento. Espressioni tipiche: “In realtà tu non pensi questo”, “La vera ragione
della tua insoddisfazione è…”, “In realtà sei arrabbiato, non triste”, “Dovresti proprio”.
Guadagni: darsi valore, mettere l’altro in difficoltà o in imbarazzo, dominare l’altro.

Lo Sgarbato
È spesso di cattivo umore. È duro e offensivo, spesso con le persone compiacenti o
incapaci di confrontarlo. Di solito sa dosare i suoi attacchi evitando di portare
l’interlocutore ad un livello di esasperazione che lo faccia reagire. Se lo fa, compensa di
solito con una parola gentile, che spiazza l’interlocutore e lo fa dubitare del suo
precedente risentimento. Espressioni tipiche: “Non ho tempo”, “Taci”, “Non vedi che ho
da fare?”,”Possibile che non ne fai una giusto?”. Guadagni: rendere gli altri impotenti,
succubi, acquisire potere dominio.

Lo Smorzatore
È cinico, raffredda subito i sentimenti positivi. Non sopporta l’entusiasmo o le altre
espressioni di vitalità. Sminuisce, getta acqua sul fuoco. Espressioni tipiche: “Non è una
novità”, “Perché non lo sapevi?”, “Lo hai capito solo adesso?”. Guadagni: esercitare
leadership anche se negativa, stroncare la leadership dell’altro.

Il Critico
Per lui non si fa mai abbastanza bene. Ha spesso da ridire, giudicare, sottolinea gli errori e
le cose che non vanno. È scontento e sgarbato. Espressioni tipiche: “Non ne fai una
giusta”, “Te l’ho detto cento volte”,“Non si fa così”. Guadagni: avere ragione, annullare la
volontà dell’altro.

Il Depresso-vittima
Si lamenta, si fa piccolo e fragile. Accusa gli altri dei suoi guai. Rifiuta ogni responsabilità
personale. Non mostra rabbia ma una tristezza rancorosa. Non colpisce direttamente ma
usa equivalenti aggressivi. E’un passivo aggressivo. Lamentandosi esaspera l’interlocutore,
lo fa per apparire una persona sfortunata e bisognosa di affetto e protezione. Espressioni
tipiche: “Non me ne va mai bene una”,”Non sai che cosa mi è successo”, Capitano tutte
a me”, “Gli altri non mi capiscono”. Guadagni: acquisire potere sull’altro, evitare ogni
responsabilità.

Gallo cedrone
Vuole l’attenzione tutta per sé. Monopolizza la conversazione. Parla a fiume, non ascolta,
non si sintonizza con l’altro. Interviene in modo inopportuno, fa battute fuori luogo,
interrompe o si ritira e si immusonisce. Guadagni: esercitare la leadership, stroncare l’altro,
rendersi importante.

Il Pusher
Esprime volontà. Fa pressing sull’altro, sta loro addosso, li invade e li soffoca con le sue
richieste. Non ascolta, li interrompe, si sovrappone, gli fa fretta. E’ interessato a sé e
all’obiettivo, non all’altro. E’ autocentrato. Se un figlio mangia poco non c’è volta che
non lo esorti a mangiare. Se un dipendente è lento, gli ripete in continuazione che deve
acquisire più destrezza. Espressioni tipiche: “Sbrigati”, “Ti devi decidere”, Allora, si o no?”,
“Quante volte ti devo ripetere?”. Guadagni: sentirsi nel giusto, stare al centro, infantilizzare
gli altri.

Lo Svagato
È distratto, fugge, si giustifica. Non ascolta, fa muro di gomma fino ad esasperare l’altro.
Espressioni tipiche: “Mi sono dimenticato”, “Non volevo”, “Non so”, “Non mi sono
accorto”. Guadagni: deresponsabilizzarsi.

Il Sarcastico
Fa battute pungenti, apparentemente scherzose, in realtà svaluta e ferisce l’altro. La sua
conversazione è ricca di elementi ironici e giocosi, difficili da confrontare in modo
efficace. Infatti lui è pronto a rispondere “Stavo solo scherzando!”, facendo figurare l’altro
come debole o permaloso.

Lo Scorpione
Ha difficoltà ad esprimere il suo punto di vista e i suoi desideri. Poiché teme il rifiuto,
compiace e si adegua alle richieste dell’altro. Dice SI, anche quando vorrebbe dire NO. Il
suo auspicio segreto e che l’altro se ne accorga e che si erga a paladino dei suoi veri
desideri. Dal momento che ciò non accade inizia a pensare a come fargliela pagare.
Così prima o poi lo scorpione tira fuori il suo pungiglione. L’altro così sperimenta il suo
veleno, ma difficilmente è messo in grado di comprendere a che cosa deve tanta grazia!

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In una comunicazione sana, tra persone amiche, essa risulta armoniosa, arricchente,
gratificante. Genera salute e benessere. Dà forza e radicamento. Accresce energia vitale
e produttività.
Se nella conversazione invece compaiono delle barriere, queste vanno viste come
segnali di qualcosa che non funziona. Non vanno ignorate o negate, e non vanno
neppure giustificate e praticate credendosi nel giusto. Le barriere sono semplici segnali di
Ego. Sono disarmonie e stonature la cui disfunzione va ricercata ed eliminata, pena
rendere la relazione e la conversazione distruttiva.

Impegno di trasparenza reciproca
Quando in una conversazione ci si accorge che per qualunque ragione (stanchezza,
preoccupazione, malessere, rabbia, risentimento) si inizia a praticare le barriere occorre
autodenunciarsi e scusarsi subito.
Poi occorre indagare se l’ostacolo riguarda o no il rapporto con l’altra persona, qualcosa
in sospeso, qualcosa di non detto. Se è si, occorre essere trasparenti e assumersi
l’impegno di chiarire al più presto. Se è no, l’altra persona va avvisata semplicemente
della transitoria indisponibilità. Se ci si accorge che è l’altro ad utilizzare le barriere, mai
rispondere in modo simmetrico, ma è importante richiamarlo all’impegno di trasparenza
di cui sopra (semmai concordando un segnale non verbale con cui sinteticamente si può
operare questo richiamo).
Le barriere sono come forme di attacco: agiscono come aggressori su chi le riceve. A
differenza delle percosse reali esse non sono visibili e non lasciano tracce sul corpo fisico,
ma colpiscono e lasciano tracce sul corpo energetico. La persona che le subisce si sente
indebolita e svuotata, o irritata e adirata (si crea un vero e proprio avvelenamento
energetico). Ci sono delle mosse che si possono fare per non subirle o non metterle in
atto? Fortunatamente si! È la via delle qualità dell’essere. Non è una via facile, ma ha il
grande vantaggio che allenarsi a praticarla produce un continuo processo di evoluzione
della coscienza, e quindi un maggior grado di libertà e benessere.
Verso una relazione intima e produttiva: scoperto il mio PB più frequente, posso al suo
posto iniziare a utilizzare i presenti catalizzatori o antidoti e scoprire cosa accade di nuovo
nella relazione ! ☺

Bastian contrario            entrare in risonanza con il punto di vista dell’altro
Scettico                           dare credito, fiducia
Sospettoso                     credere alla buona fede degli altri
Professore                      chiarire solo ciò che è essenziale, chiedere spiegazioni
Psicologo                        dare valore ai sentimenti così come emergono
Sgarbato                         praticare amorevole gentilezza e Humor
Smorzatore                     incoraggiare, sostenere, dare valore, entusiasmo
Critico                              apprezzare, riconoscere, praticare gratitudine e scuse
Depresso-vittima             assumere responsabilità e impegni
Gallo cedrone                  mettersi alla pari, ascoltare in modo empatico, dialogare
Pusher                             rispettare, comprendere
Svagato                           essere presenti vigili responsabili

Importante aspetto da sapere, e che noi agiamo le barriere come forme di aggressione
solo nella misura in cui siamo attaccati alla nostra immagine di persone forti, intelligenti,
colte, ineccepibili…
Senza orgoglio e attaccamento “all’immagine” tutto ciò non è possibile né agirlo né
subirlo.

Per un maggior approfondimento sull’argomento si consiglia di leggere: Barriere di M. Scardovelli –
Ed. Libero di scrivere 2007, oppure visitare il sito www.aleph.ws